Il nostro Dänu vola, cade e resta a terra: come si affronta una lesione?
Finalmente è tempo di vacanze estive! Per molte persone, questo è il periodo in cui si fa meno attività fisica, anche perché in Svizzera le temperature possono raggiungere livelli particolarmente elevati. Ma per mettersi in forma o restarci, è proprio in questo periodo che è bene non interrompere del tutto le attività. A Dänu, il protagonista della nostra serie di blog di quest’anno non sarebbero mancate né le idee né tanto meno la motivazione per continuare ad allenarsi anche d’estate. Eppure si sa che i brutti colpi fanno parte della vita di una persona sportiva.
Dänu lo ha provato sulla sua pelle.
Gli assidui lettori e lettrici del blog conoscono molto bene la passione di Daniel Knuchel per la bicicletta. L’11 giugno Dänu era di nuovo in giro con la sua bicicletta su un tracciato da downhill e si sentiva particolarmente «carico», convinto che fosse il giorno perfetto per provare a eseguire un doppio o «double». Si tratta di un salto per superare due dossi, quindi non proprio sicurissimo, ma Dänu adora la sensazione di volare. Alla veneranda età di 52 anni, sarebbe stato il suo primo doppio. Questo salto si può esercitare soltanto in modo limitato. Prima o poi bisogna semplicemente eseguirlo. L’11 giugno 2022 è il giorno in cui Dänu ha scelto di farlo.
Ma qualcosa va storto.
Dänu è meno veloce del previsto e dopo il salto atterra sulla salita del secondo dosso, sbalzando via dalla bicicletta in un volo spettacolare. «Semplicemente, non è bastato», dice lapidario. Già in aria si rende conto che il salto è troppo corto. Al momento di atterrare non riesce a tenere il manubrio, cadendo in malo modo. Si sente come schiacciato e, mentre la bici non ha subito danni, lui resta a terra. Prova a muovere lentamente gambe, braccia, mani e piedi. È tutto intatto. Ma la sensazione di oppressione resta e, come spesso accade negli incidenti in bicicletta, proviene dalla zona della clavicola e delle costole.
Una battuta diventata realtà
Un ciclista esperto come Dänu studia bene il terreno in anticipo e prima di azzardare manovre audaci si accerta di non essere solo nel bosco. Pochi minuti prima della brutta caduta, Dänu aveva parlato con altri ciclisti e, scherzando, aveva chiesto loro se qualcuno avesse un cellulare perché, beh, non si sa mai! La battuta, purtroppo, si rivela una triste profezia. Lentamente, tutto dolorante, Dänu riesce comunque a tornare a casa. È felice di aver eseguito il double ora e non una settimana prima, quando sua moglie Nadja non era a casa ed era lui a dover preparare il pranzo per sua figlia. Ora Dänu si fa addirittura una doccia, dopodiché Nadja lo accompagna immediatamente all’ospedale Inselspital di Berna. «Me lo sentivo che qualcosa era rotto», dice Dänu.
La radiografia è fin troppo chiara: rottura della clavicola destra, fortunatamente liscia e «pulita», cosa che lascia presumere un processo di guarigione più rapido. A questo si aggiungono una grave frattura di alcune costole e contusioni sul busto. Tuttavia non c’è accumulo di liquidi e milza, fegato e polmoni non sono stati toccati. «Nella sfortuna, sono stato fortunato», afferma Dänu.
In ospedale il ciclista infortunato viene bendato in modo da immobilizzare l’area interessata.
Mentalmente Dänu reagisce bene e accetta subito le cose per come sono. «Un ciclista deve sempre fare i conti con eventi di questo tipo», afferma. «Alcuni dicono addirittura che il primo infortunio grave va considerato come un trofeo e che naturalmente fa parte del gioco». Dopo 35 anni in bici, per Dänu si tratta di una «prima» alquanto dolorosa, ma il ciclista affronta l’incidente con la consapevolezza che dalle sconfitte si può solo imparare: «funziona sempre così, nella vita e nello sport».
Anche gli atleti professionisti e di alto livello, come la velocista Mujinga Kambundji e il lottatore Christian Stucki, entrambi ambasciatori di Visana, hanno vissuto periodi difficili a causa di infortuni.
Jogging come alternativa
A giugno, per Dänu, di sport non se ne parla proprio. Dopo tre settimane di assoluto riposo, il nostro sportivo non vede l’ora di fare una camminata veloce di sei chilometri in direzione Berna. Si sottopone diligentemente ai trattamenti fisioterapici, si esercita con molta pazienza, assume antidolorifici e ascolta i consigli degli esperti. «Non si deve voler tutto e subito... è importante rispettare i tempi», afferma.
Così Daniel Knuchel ha tempo a sufficienza per riflettere sull’infortunio. È grato di aver indossato casco e gilet di protezione per il busto, ginocchiere e gomitiere, guanti, occhiali speciali e uno zaino protettivo. (HIER BILD HELM) «Ero ben equipaggiato, riposato e pronto al salto», afferma. «Non è stato un atto incosciente». Nonostante tutte le protezioni, a luglio il suo corpo presenta ancora lividi verdi e blu in alcuni punti, a riprova di quanto la caduta a terra sia stata forte. Dal giorno dell’infortunio, Dänu guarda costantemente video di salti double riusciti, anche nel punto in cui è caduto lui.
La buona notizia è che non dovrà operarsi, perché la clavicola si riossificherà da sola. «È sorprendente il modo in cui il corpo riesce a riprendersi da una lesione», afferma. Riprendersi, tornare a muoversi e acquisire maggiore forza, per poi tornare con la stessa energia di prima e una nuova motivazione: è questo il percorso che vede davanti a sé.
E quindi rimandiamo di un paio di settimane l’uscita in bicicletta che avevamo programmato con lui per l’estate. Prima Dänu vuole continuare a riguardarsi e tenersi in forma facendo altre attività. Come sapete, quest’anno ha finalmente scoperto una certa simpatia per il jogging, quindi per il momento sarà più attivo a piedi.
How To Jump Doubles (inglese)
Saper accettare le cadute anche con un pizzico di umorismo
Gli infortuni fanno parte del gioco. Quasi tutte le persone che fanno sport devono prendersi una pausa prima o poi. Per esempio, Dänu una volta si è rotto un piede mentre si allenava nelle arti marziali e in seguito è stato operato a entrambe le anche. «Non serve a nulla abbattersi in certi momenti», afferma. «Non migliora di certo la situazione». Il suo ottimismo e la sua positività, anche con una clavicola lesionata e costole doloranti, sono fonte di ispirazione. «Non si può vincere la fisica», dice sorridendo. «E per fortuna la testa nell’incidente è rimasta illesa».
Detto tra noi: a guardare i video dei doppi, è chiaro che noi ciclisti occasionali non azzarderemmo mai un salto del genere. Chiaramente i ciclisti più esperti la vedono diversamente. A Dänu brillano gli occhi quando afferma che ci riproverà.
«E il prossimo anno riuscirò nel salto». A metà luglio ha già preso lezione dai professionisti andando a vedere il campionato mondiale di ciclismo a Lenzerheide. E, dopo una settimana di vacanza a Ibiza, a metà agosto Dänu ripartirà con il suo programma di recupero. I suoi obiettivi per il 2022, ovvero rimettersi in forma e perdere peso, non sono affatto cambiati.